LA SCELTA DI SOPHIE

All’interno di ogni cucciolata esiste una variabilità nel carattere dei fratellini. Non potete immaginare quante volte la scelta sia fatta sull’onda dell’impulso, dell’emotività o sia demandata al… Cane! Così LA SCELTA DI “SOPHIE” non è più la scelta di Sophie fra tanti cani, ma la scelta che OPERA Sophie: LEI IL SOGGETTO, VOI L’OGGETTO della scelta. Proprietari avviliti da comportamenti canini disperanti mi raccontano emozionati ed orgogliosi, il giorno in cui hanno scelto il loro amico: «Non l’ho scelto io, sai? È lui che mi è corso incontro! Mi è saltato addosso, mi leccava, mi mordicchiava, tutto festoso e scodinzolante! Lo abbiamo chiamato Lucky.» «Lucky Luciano?!» Rispondo io, mentre il dolce animaletto si accanisce sulle loro scarpe e cerca di mordergli le caviglie! In pratica, queste persone sono fiere di NON aver scelto, ma di essersi fatte scegliere dal cane. Non sanno ancora, gli sventurati, inesperti proprietari, che si sono portati a casa il Robespierre della cucciolata! Lui, il Boss, il Capopopolo, lui, la faccia di bronzo con la tempra più elevata, quello che prende l’iniziativa e decide chiquandodovecomeeperché, possiede una tasca segreta nel suo morbido mantello da cucciolotto furbone: dentro ci ficcherà i malcapitati prescelti e tutta la famiglia. Ho anch’io un cane così. È un Labrador femmina, Pepita. È il cane dalla tempra più elevata che si possa mai immaginare. La tempra è il carattere opposto alla docilità, intesa come duttilità, ma non è aggressività. È la capacità di assorbire correzioni o di assistere a situazioni sfavorevoli, senza risentirne, senza riportarne alcun trauma. Un cane con una tempra alta resta indifferente ai cambiamenti, o se una porta sbatte all’improvviso, anche se ci sente urlare, se un pazzo furioso va in escandescenze, se si scatena il terremoto dell’Irpinia, lo Tsunami della Tailandia o l’Armageddon dei Maya. Pepita farebbe spallucce, anche se accadesse tutto insieme. È un carro armato. Quando l’ho presa, lo sapevo. L’amo e sono in grado di ottenere il suo rispetto e il suo amore, perché c’è di buono che al momento giusto lei sa diventare un’altra. È anche una gran lavoratrice. Sempre un passo avanti. L’ho impiegata in progetti di Pet Therapy a favore di ragazzi a rischio di devianza ed è perfetta. Questi cani, tuttavia, lasciateli a chi possiede un po’ di esperienza. Affinché non scegliate un cane con una tempra troppo alta o al contrario, un cane troppo timido o addirittura inibito (grave difetto comportamentale che richiede perizia da parte dell’umano), fatevi aiutare da un educatore nella scelta. Io quando assegno i miei cuccioli alle famiglie, non permetto mai loro di scegliere il cane, ma sono io a individuare il soggetto giusto secondo le necessità, le aspettative, i gusti, ma anche l’esperienza, la composizione e la capacità di gestione della famiglia. Qualora non si disponga del giusto carattere per l’abbinamento ideale, in qualità di allevatori, si deve essere onesti e negare il cucciolo alla famiglia, per il bene della stessa. Ogni allevatore dovrebbe essere in grado di valutare secondo test psicoattitudinali i cuccioli che produce e fare gli opportuni abbinamenti. Questo già rappresenta un ottimo inizio, ma è soltanto l’inizio.

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