Alle “mie” famiglie

Quando devo decidere a chi concedere un mio cucciolo, sento sulle mie spalle (fragili) la stessa responsabilità di un giudice tutelare. Il futuro di quelle innocenti creature che ho avuto il privilegio di far nascere e allevare per due mesi è nelle mie mani. Se saranno cani felici e amati o no, si deve alle mie impressioni, alle mie decisioni.

Le mie famiglie devono essere speciali. Devono leggere di più e più a fondo. Devono cogliere il significato del mio lavoro che è un progetto che parte da qualche secolo fa e tende a ottenere creature sempre più sane, più belle, più buone. Devono comprendere la speranza che nasce nel mio cuore, quella di meritare questo privilegio e di onorare il lavoro svolto da altri sognatori prima di me. Perciò non tutti quelli che mi chiedono un cucciolo l’otterranno.

So che le mie famiglie sono speciali. Eppure mi stupiscono sempre quando mi portano un dono: un dolce fatto da loro, una pianta viva per una creatura viva! E il dono è accompagnato da un bigliettino dove mi spiegano il significato del nome che hanno scelto per il loro cucciolo e le motivazioni della scelta. Nel bigliettino ci sono parole come:fragilità, bellezza, luce. Le stesse che vedo nei loro occhi e nei miei. È inoltre meraviglioso ricevere foto e aggiornamenti dalle famiglie che hanno i miei cuccioli!

Il rapporto vero inizia con l’inserimento del cucciolo in famiglia: io ci sono, ma è a quel punto che si vede se le famiglie rispondono, se hanno compreso che apprezzo moltissimo ogni notizia che riguardi i piccoletti! Grazie a quelle famiglie che me lo permettono, grazie a quelle famiglie che hanno capito quello che sento e che mi vogliono bene da anni! Grazie, care famiglie dei miei cuccioli, per questo dono grandissimo!

Alle mie famiglie